lunedì 10 aprile 2017

Glicine

La mia rondine non è tornata.
Sará un caso che sia scomparsa proprio nel mese in cui solitamente volava qui.
Eppure è presente tutte le mattine in cui guardo il glicine fiorito al muro, contorto e legnoso, d'un violetto sincero, pieno di linfa, gocciolante e tremulo di vita. Guardo il glicine e vedo ancora la mia rondine, chi era, e come vedeva il glicine. E mentre attraverso il prato e noto che sono molti i glicini in fiore, penso che potrò rivedere lì la mia rondine, ad ogni primavera, perchè ci sará sempre un glicine, da qualche parte.

lunedì 16 gennaio 2017

La Gianna era bellina

Gianna Gianna aveva una roulotte ed un dottore.
Gianna non perdeva neanche un minuto, per fare l'amore.
Perchè non le piacevano proprio quelli che chiudono gli occhi tre ore prima per baciarti.

Che pensi troppo e poi non vivi! Mettiti il cappellino nero che ti porto a prendere una pasta ai gamberetti nella stagnola e un complimento da Pippo.
Ti porto in piedi dietro alla bicicletta.
Che hai due gambe e due braccia. Hai due gambe e due braccia.

martedì 27 dicembre 2016

Posa lo scotch

Amico mio.
Non è che non avesse ragione quella santa donna di Manuela, coi suoi centrini e la sua fascia viola, quando spiegava che nella vita 'si deve sempre tendere a', anche se non ci si riesce. Continuare, continuare e continuare ancora per una buona causa. Che se si tenterá con tutte le forze, infine l'obiettivo verrá raggiunto. Così, proprio come la pensa Rita.
Non è che la filosofia non funzioni. Ma se non c'è obiettivo, inutile intraprendere il cammino. Perchè lo scotch per appiccicarsi ha bisogno di un muro. Ma il muro non l'abbiamo.
Stupidamente io tento di far aderire in aria  lo scotch, riprovo con un altro pezzetto, mi incaponisco, pasticcio, mi si appiccica alle dita, impreco contro una parete che c'era quando ero bambina, ma che ora non c'è più. Urlo: l'ho vista! C'era! ci deve ancora essere! E non c'è nulla. E tu stai lì a immaginare la parete, a colorarla e scrivervi romanzi col pensiero, a far poesia visiva. Che 'anche se non ci posso attaccare lo scotch, intanto, colorerò l'aria'. Mentre io mi affanno e mi rendo ridicola, tu sei lì seduto e silenzioso, che guardi lo stesso vuoto. Amico mio, non sappiamo proprio dov'è che si lascia questo rotolo di scotch che ci ritroviamo in mano.

giovedì 10 novembre 2016

La ballata di Rita

Che vuoi far, Rita? L'assenza è assenza e non hai niente, guardi il vuoto tra le dita. Ed una strada che percorri giá da un secolo in salita. Povera Rita.

Penosa Rita. Comincia ancora a raccontare un'altra storia ben condita. Inventa scuse che riescano a percorrere una vita. Cerca di credere alla favola del 'sempre tendere alla meta'. Oh cara Rita.

E lo so, Rita. Che l'armatura che ti offro resta sempre arrugginita. Che la corazza che ti vendo non difende la ferita. Eroica Rita. Che nella partita credi sempre, e giochi, anche se è giá finita.

giovedì 8 settembre 2016

Scotch-carta per chiudere la cioccolata

Ed era una bella storia quella del risveglio con la cioccolata. Una bella storia soprattutto perchè non l'avevo inventata. Aveva guadagnato lacrime sincere e grandi speranze, da tutti quelli che mi avevano ascoltata. Mi aveva fatto guadagnare un pò di orgoglio, un sorriso al telefono e un salto per aria. Che forse per quello che avevo suggerito alla vecchia vicina di casa, era successo il miracolo. E perchè te lo sei riportato via così presto, questo miracolo? Hai tolto senso pure alla mia storia. Non voglio arrabbiarmi. La volontá è tua e non si discute. Mai. Racconterò i suoi occhi buoni e il suo piccolo sorriso quando chiamava la bambina 'principessa' . C'è sempre una storia da raccontare. Non fargli mancare un quadretto di cioccolata, insieme al caffè.

mercoledì 24 febbraio 2016

Scotch carta per le bambole

Una piccola festicciola per bambini. Invito all'amica del cuore dell'asilo. Messa in disparte, inspiegabilmente. O quasi. E tentando di  capire, tentavo di farti capire. 'Ma non è più mia amica... andiamo in due scuole diverse adesso'... quasi con un pizzico di cattiveria. Compiacimento. Medicina d'un tempo, ad un piccolo dolore. E nel ripeterti che gli amici rimangono tali anche a distanza di anni... anche se non li vedi, anche se non li senti, anche se c'è di mezzo il mare... come la mamma che quando ti lascia la mattina non smette mai di esserti mamma... così gli amici veri... così, nello sforzo di trasmetterti questo, ho perso la voce. Come un film muto, come la televisione quando si abbassa il volume a zero, e le labbra continuavano a muoversi, andavano avanti ma non mi sentivo. Pensavo che non è vero, che la gente dimentica tutto, e che quel mare non è facile da attraversare. Perchè si attraversa in due.