mercoledì 23 giugno 2010

Per la Vale

Avevo sognato che il cancello del negozio si apriva, stanotte. Nel sonno sorridevo e pensavo che si era aperto con grande facilità. Invece sono andata lì di nuovo, nel pomeriggio, solo per passare lo straccio in terra, e non si apriva. Non si apriva, non si apriva nemmeno a sbatacchiarlo, a stringere le ante mentre giravo la chiave, a far gioco nella serratura. Ho dovuto di nuovo farmi aiutare.
Potevamo metterci qualcosa di mio e di tuo, lì dentro, era questo che pensavo stamattina. Ma il cancello non si è aperto. A volte non si aprono. Certe volte sembra che si aprano, e invece sul più bello la chiave si spezza. Non me la sento stasera di pensare che Frida Kahlo sopravvisse a un incidente terribile solo perchè aveva un gran culo. Preferisco pensare che ci saranno altri cancelli e che comunque sia andata, stasera, Frida, ci farà le fusa.

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