venerdì 11 marzo 2011

La ballata della staccionata

A te che eri vicina, vicina, forse, troppo da soffocarmi.
Soffocarmi d'affetto, soffocarmi di te, come il laccetto nero, che portavo sul collo
col cammeo sul velluto, col tuo anello al mio dito... e il mio anello per te.
La ceramica rossa, riflessa allo specchio, la matita sull'occhio, la fatina per te. Staccionata rovinata, quando ci pianti i chiodi... poi si levano i chiodi, e non torna com'è.
Ma qualcosa rimane, qualche cosa di strano, e mi guardo la mano, ma l'anello non c'è. Ti chiamavo angioletto, il mio angelo biondo, bello averti nel mondo, ma l'anello non c'è.
E' questione di orgoglio, guarda il mio portafoglio, se ci guardi per bene, c'è qualcosa per te.

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